Fondata nel 1960 da un gruppo di 10 soci, la cooperativa è nata per sopperire all’estrema parcellizzazione della proprietà viticola caremese, vero gioiello di architettura del paesaggio con i pergolati sorretti da suggestivi pilastrini (pilon) in pietra e calce.I soci – oggi più di 100 di cui una settantina conferenti le uve – sono tutti viticoltori part-time e la loro unione continua a significare la sopravvivenza della cultura enologica attraverso la valorizzazione della produzione, con la vinificazione e l’invecchiamento in comune, secondo le più razionali tecniche enologiche attuali.
Nel corso del 2013 la cantina di invecchiamento è stata ristrutturata, sono state eliminate parecchie botti oramai vetuste e sostituite con altre nuove in rovere di Slavonia, destinate a contenere il vino, figlio dell’uva Nebbiolo, che prende nome dal paese posto all’imbocco della Valle d’Aosta.