A cavallo tra Torinese e Cuneese, questa zona sovrastata dal Monviso è chiamata “di Eyssart” in un documento del 1203. In quest’area la vita si divide tra l’attività agricola e la lavorazione della losa, la pietra di Luserna. Valerio Raviolo, dopo anni trascorsi a tagliare lastre di roccia, ha deciso di fare il grande passo e trasformare la vinificazione da famigliare, come tutti in paese, ad attività principale, con il supporto della moglie Luigina e dei figli Simona e Daniele. I 10 ettari di vigne, tra i 400 e i 450 metri s.l.m. godono di un microclima clemente che favorisce la maturazione delle uve. Il terreno scistoso, di colore rosso, è ricco di sali minerali che conferiscono ai vini ottenuti dalle uve Barbera, Bonarda, Dolcetto, Nebbiolo e a un vitigno autoctono a bacca bianca, profumi e gusti insoliti che li rendono unici, ben identificabili, inconfondibili tra i vini del Piemonte.